mercoledì 13 marzo 2013

Red Dead Redemption


Ah, sa, abbiamo vissuto qui per ben trent'anni. Siamo arrivati qui dall'est. La terra non era mai stata colonizzata. Per 10 anni abbiamo combattuto gli indiani. Gente dura. Poi sono arrivati i fuorilegge, la siccità, abbiamo sofferto il vaiolo, sopportato inverni terribili, il colera. Ho seppellito più bambini di quanti ne ho cresciuti. Ho visto uomini forti appassire e morire, sotto quel sole spietato. Intere mandrie di bestiame ammalarsi e crepare. Ma nemmeno una volta ho messo in dubbio la mia vita qui. 
(Drew McFarlane)


1911. Incalzato dallo sviluppo di una società a metà tra il passato e le promesse di un futuro dove nuove invenzioni e innovazioni industriali promettono di spazzare via ogni traccia del vecchio glorioso west, il mondo di John Marston si avvia verso un lento ma inesorabile declino.

Nel 2010 la Rockstar Games lancia “Red Dead Redemption” un gioco free roaming di ambientazione western, sviluppato per piattaforma Playstation 3 e X-Box 360. Il termine free roaming identifica quella tipologia di videogiochi in cui il giocatore può muoversi all’interno dell’ambientazione liberamente, decidendo di volta in volta se dedicarsi a seguire le vicende inerenti alla trama principale oppure prediligere la risoluzione delle missioni secondarie proposte, oppure ancora, semplicemente girovagare senza meta e obiettivo.


Red Dead Redemption (RDR) ha seguito una strada già tracciata da altri videogiochi basati sulla stessa impostazione, basti ricordare il famoso GTA (sempre Rockstar). Ma l’innovazione, se così si può chiamare, portata da RDR è rappresentata dall’ambientazione western: in questo senso, risulta rappresentare il sequel spirituale di Red Dead Revolver, un gioco d’azione proposto dalla Rockstar nel 2004.

All’interno del mondo di RDR vi trovate a vestire i panni di John Marston, un uomo “vecchio stile” che incarna molte delle caratteristiche del cowboy dell’old west: inizialmente, le informazioni sul suo conto saranno poche e frammentate ma, poco alla volta, scoprirete che dietro le sue azioni, vi sono motivazioni e spiegazioni, che solo gradatamente arriverete a conoscere.



Rockstar Games ha ambientato Red Dead Redemption in tre stati posti idealmente al confine tra Stati Uniti e Messico: New Austin, West Elizabeth, e Nuevo Paraiso che, idealmente, rappresentano i reali Texas e Nuovo Messico. In fin dei conti, le licenze ludiche della Rockstar Games si fermano qua, poiché l’ambientazione riprende esattamente il mondo del vecchio west: nel bene e nel male non si tratta di una descrizione patinata e idealistica. Polvere e decadenza segnano territori arsi dal sole dove i piccoli paesi e ranch sperduti si alternano a pianure desolate dove è possibile fare gli incontri più disparati: serpenti, coyote e puma si aggirano tra le rocce, mentre potreste incappare in banditi o persone in cerca di aiuto.

Come ogni mondo western che si rispetti, in qualità di John Marston avrete la possibilità di dedicarvi a gioco d’azzardo, all’interno dei saloon o anche all’esterno, dove gare improvvisate di abilità vi permetteranno di racimolare qualche moneta. La varietà di personaggi con cui entrerete in contatto, disegnano una popolazione variegata e multietnica, vivono nelle terre di frontiera che hanno accolto migranti di varie parti del vecchio mondo e si pongono verso la società secondo l’antica legge del più forte o talvolta del più furbo.





 Non mancherà poi occasione per allenarsi a catturare (e domare) cavalli selvaggi o a cacciare (e scuoiare) animali selvatici; nelle parti iniziali del gioco inoltre, vi troverete a vivere all’interno di un ranch e, conseguentemente, ad aiutare nelle mansioni quotidiane all’interno e all’esterno dei confini di questo.


 RDR offre inoltre la possibilità di giocare in modalità multiplayer on-line: unendovi ad altri giocatori, in quel momento connessi, potrete confrontarvi nel portare a termine missioni talvolta simili ad alcune presenti  nel gioco originale.

Personalmente ho scoperto RDR per puro caso e mi sono lasciata affascinare dall’ambientazione, ancor prima che dal videogioco vero e proprio. Anche per chi solitamente non è abituato a confrontarsi con giochi su console, RDR può rappresentare una splendida scoperta: all’inizio, la trama stessa, porta il giocatore ad imparare poco alla volta come muoversi nel variegato mondo.







1 commento:

  1. Non sono molto esperta di videogiochi (anzi praticamente non li conosco per niente!) però l'ambientazione di questo qui mi sembra parecchio interessante, così come è parecchio interessante il protagonista John Marston!

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