L’invenzione del sistema a
percussione dischiuse le porte alla progettazione delle armi a più colpi: il
sistema a pietra focaia era stato troppo difficile da adattare ad armi che
sparassero più di due o tre colpi: erano stata prodotte alcune armi a
ripetizione a pietra focaia, ma erano troppo costose, ingombranti e non molto
affidabili.
Il responsabile dei più
importanti progressi fu un americano del Connecticut il cui nome è diventato
sinonimo di rivoltella: Samuel Colt (1814-1862). Sebbene non abbia inventato il
revolver, arma nota già fin dal XVI secolo, Colt ne rivoluzionò il progetto e,
cosa ancora più importante, introdusse un sistema per produrlo in serie.
Realizzò una pistola dotata di un tamburo nel quale erano ricavate cinque o sei
camere, ognuna col suo tubicino o luminello per tenere in posizione la capsula
a percussione. Armando il cane si azionava un semplice ed affidabile sistema
che faceva ruotare il cilindro e allineava una camera carica con la canna
dell’arma e col percussore: premendo il grilletto il cane cadeva in avanti e
colpiva la capsula sparando il primo colpo. Ripetendo l’operazione si sparavano
gli altri colpi fino a svuotare completamente il tamburo. La prima apparizione
di colt nel mondo delle armi non ebbe gran successo, ma brevettò il suo sistema
e rimase con perseveranza nel settore fino al 1848 quando, in seguito alla
pubblicità ottenuta durante la guerra contro il Messico, introdusse la rivoltella pesante Dragoon a
sei colpi, cal. .44”,
con incisa la scena di un combattimento tra Texas Rangers e pellerossa sul
tamburo, che ebbe un discreto successo, tanto da essere mantenuta in produzione
fino al 1861. Sempre nel 1848 intraprese la costruzione della piccola
rivoltella Pocket che sparava una palla cal. 31”, recava incisa la scena di
una rapina alla diligenza sul tamburo e che, con qualche piccola modifica
apportata nel 1849, rimase in produzione fino al 1873 quando l’introduzione
massiccia delle armi a bossolo metallico fece scomparire quelle a luminello.
Già nel 1847 era iniziata la produzione della Baby Dragoon in cal. .31”
a cinque colpi, che recava sul tamburo l’incisione parziale della scena
riprodotta sulla sorella maggiore e venne prodotta in oltre 15.500 esemplari
fino al 1850.
Nel 1851 venne introdotta sul mercato
la rivoltella Belt, più nota come Navy, a sei colpi cal. .36”, con incisa una scena di
battaglia navale sul tamburo e che fu costruita fino al 1873: era il modello
preferito dello stesso Colt e, precisa, elegante ed affidabile, venne costruita
in circa 250.000 esemplari.
Proprio nel 1851 venne
organizzata nell’Hyde Park di Londra l’Esposizione Universale del Commercio e
dell’Industria e colt decise di parteciparvi ed esporre i suoi modelli: grazie
alla pubblicità ed a regali a personaggi noti ed alla capacità commerciale
dello stesso Colt il suo prodotto ebbe un fortissimo impatto sul mercato
britannico, disturbando i produttori locali, che vennero ancor più disturbati
dalla costruzione di uno stabilimento produttivo Colt a Pimlico, nei pressi di
Londra.
Per tutte le armi citate, le
canne erano prodotte in diverse lunghezze e riportavano incise varie
indicazioni, tra cui l’indirizzo della fabbrica di costruzione (e ciò ci
permette di distinguere le armi prodotte negli Usa da quelle inglesi).
Nel 1856 iniziò la produzione
della rivoltella New Model Pocket con cane laterale, ma nel 1861 tornò al
vecchio sistema del cane centrale, con un modello derivato dalla Navy e nello
stesso cal. .36”.
Nel 1860 apparve un’arma di
maggiori dimensioni e calibro, nota come Holster o New Model Army 1860, cal. .44” le cui linee vennero
interamente riprese per la rivoltella New Model Navy 1861, cal. .36” e per la Police Model. Il
mod. 1860 fu l’arma corta più diffusa durante la Guerra di Secessione e
l’Unione ne acquistò oltre 127.000 esemplari.
La fabbrica Colt di Pimlico non
durò a lungo, ma, stimolati dal successo di Colt, molti produttori britannici
iniziarono a prendere in considerazione il mercato delle rivoltelle. Uno dei
principali costruttori fu Robert Adams che iniziò ben presto a produrre un’arma
a tamburo a percussione di grosso calibro. Il progetto di Adams differiva da
quelli di Colt sotto molti aspetti, ma la differenza principale consisteva nel
sistema di sparo: le Colt erano tutte a singola azione: per sparare il cane
doveva essere armato a mano, tirandolo indietro solitamente col pollice; al
primo scatto, a metà corsa, il cilindro ruotava per la ricarica e una volta che
l’arma era pronta il cane veniva fatto ulteriormente arretrare e, al secondo
scatto, bloccato in posizione, ovvero armato e pronto al fuoco. Si premeva
quindi il grilletto e il cane, spinto da una molla collocata nel calcio,
scattava in avanti, percuotendo la capsula posta sul luminello e facendo
sparare l’arma.
Nelle prime rivoltelle di Adams
in cane non era dotato di cresta ed erano quindi molto difficili da armare, ma
l’armamento non era demandato al pollice, bensì al grilletto (sistema a doppia
azione): tirando il grilletto, infatti, si faceva ruotare il tamburo e si
armava il cane, quindi, continuando a premere il grilletto, il cane veniva
liberato cadendo in avanti e facendo partire il colpo. Vi furono infinite
discussioni su quale dei due sistemi fosse il migliore ed ogni schieramento
produsse validi argomenti: l’azione singola consentiva un tiro più preciso,
mentre la doppia azione un tiro più veloce (anche se la maggio forza da
esercitare sul grilletto rendeva il puntamento più difficoltoso in quanto
tendeva a far ruotare la mano). Nel 1855 Adams fece un ulteriore passo avanti,
introducendo un revolver che utilizzava un sistema brevettato dal tenente
Frederick Beaumont che funzionava sia a singola sia a doppia azione e
permetteva quindi all’utilizzatore di optare per il funzionamento più
appropriato alla bisogna. Arrivarono così molte commesse militari per questo
revolver.
Un altro grande produttore
britannico fu William Tranter che cercò, in uno dei suoi modelli, di combinare
i pregi di entrambi i meccanismo Colt e Adams utilizzando due grilletti, uno
normale ed uno più lungo del consueto e che sporgeva abbondantemente sotto il
ponticello del grilletto: la trazione sul secondo grilletto faceva ruotare il
tamburo ed armava il cane e quella sul primo faceva scattare il cane e sparare
il colpo.
Il primo produttore inglese di
revolver fu però James Kerr che produsse un revolver a 5 colpi che non fu molto
apprezzato in patria, ma che divenne molto usato dai Confederati durante la Guerra Civile,
assieme al Le Mat. Aveva un aspetto simile al Colt Root a cane esterno e
laterale rispetto al castello. Venne prodotto sia a singola azione sia a doppia
(pochi esemplari) nei classici cal. .36” e .44”.
Altri costruttori britannici si
ritagliarono le loro fette di mercato, quali Lang, Deane, London Armoury
Company, Baker, Daw, Harding, Parker e Webley, ma molti di loro sparirono
velocemente dal mercato.
I revolver britannici erano
venduti in cassetta, avevano finiture molto più curate degli omologhi americani
e spesso erano usati come “armi da duello”, ma non vennero mai molto apprezzati
negli U.S.A. e, nonostante venissero abbondantemente impiegati durante la Guerra di Secessione,
subito dopo la sua fine sparirono praticamente dalla circolazione.
Il successo di Colt non stimolò
solo i costruttori britannici e negli Stati uniti vi fu un forte incremento
nella produzione di rivoltelle, stimolato anche dalla guerra civile
(1861-1865): vennero usati una vasta gamma di stili e brevetti, alcuni
palesemente copie dei revolver Colt, altri innovativi. Società come la Allen & Wheelock
rimasero in vita solo tra il 1857 (anno in cui scadde il brevetto di Colt) e il
1864 ma produssero 20 modelli diversi di rivoltelle. La Bacon Manufactoring
Company di Norwich (Connecticut) operò dal 1858 al 1867 e produsse rivoltelle a
percussione molto simili al Police Model di Colt.
Un altro prodotto simile come
aspetto a quelli di Colt fu costruito da J.H. Cooper di Pittsburgh
(Pennsylvania): però nonostante l’aspetto simile ai Colt, era a doppia azione
ed è facilmente riconoscibile perché il grilletto, per poter effettuare la
lunga trazione che permette la doppia azione, è posto molto più avanti che nei
modelli Colt.
Nonostante il nome, la London Pistol
Company era una ditta americana le cui armi erano prodotte anche dalla
Manhattan Firearms Manufacturing Company.
Un costruttore avventuroso fu
John Walch di New York City che brevettò un sistema di rivoltelle a 10 e 12
colpi, ma la sua produzione fu estremamente limitata.
Nel 1859 Alexandre Le Mat di New
Orleans produsse una rivoltella a percussione dotata di una canna liscia
montata sotto la normale canna della pistola: non si trattava di un’idea
innovativa poiché era stata usata già alcuni anni prima da altri costruttori,
ma divenne famosa perché venne adottata da alcuni reparti Confederati durante la Guerra. Ciononostante
la sua produzione fu limitata e la maggior parte delle sue rivoltelle venne
costruita in Europa.
Durante la Guerra Civile
americana le forze confederate non possedevano molte risorse produttive e si
rivolsero prevalentemente all’importazione dalla Gran Bretagna (soprattutto),
dal Belgio e dalla Francia, ma riuscire comunque a produrre alcune rivoltelle
in regime di “autarchia”: tipo la Dance Brothers di Columbia (Texas) che fu la più
attiva e prolifica casa produttiva, ma vi furono anche altri piccoli fornitori.
Molti altri marchi nati verso la
metà del XIX secolo scomparvero rapidamente, ma alcuni sono tutt’ora presenti
sul mercato, come la
Remington di Ilion (New York) fondata nel 1816 che, negli
U.S.A. fu seconda solo alla Colt nella produzione di rivoltelle che produsse in
14 modelli: la più diffusa di queste era la New Model Army 1858 che
analogamente alla Colt funzionava a singola azione, ma aveva il telaio chiuso e
che venne pesantemente copiata da un altro produttore americano di New York, la Rogers & Spencer col suo
modello Army Model del 1860, proposto sia in cal. .44” sia in cal. .38”.
Tutte le armi a percussione, sia
ad azione singola sia ad azione doppia, soffrivano della medesima limitazione:
erano tutte ad avancarica, cioè ogni camera doveva essere riempita con la
polvere, bisognava spingere la palla fin contro la polvere e quindi sistemare
una capsula sul mulinello. Venivano spesso utilizzate delle cartucce
preconfezionate in carta, contenenti la carica della polvere e una palla di
piombo, ma andavano aperte e versate sempre e comunque nella camera dal davanti
del tamburo.
Nel 1835 il francese Casimir
Lefaucheaux brevettò un sistema che impiegava un bossolo di metallo o cartone
con un foro nel quale passava un piccolo spillo metallico: la punta dell’asta
era appoggiata su un po’ di fulminato incorporato nella carica di polvere
contenuta nel bossolo. Quando lo spillo veniva colpito esso premeva il
fulminato facendolo detonare e producendo l’esplosione della carica di scoppio.
Lefaucheaux progettò armi dotate di un piccolo intaglio nella culatta in modo
che quando veniva inserita la cartuccia lo spillo potesse sporgere per essere
colpito dal cane. La cartuccia a spillo venne presentata per la prima volta
alla stessa esposizione di Londra del 1851 a cui prese parte anche Colt, ma pare che
abbia destato poco interesse: però, in seguito all’impatto provocato dalle
proposte di Colt, nel 1854 il figlio di Casimir, Eugene, brevettò in Francia e
Gran Bretagna una rivoltella che impiegava cartucce a spillo e ben presto la sua
azienda ricevette commesse militari da molte nazioni europee ed extraeuropee
(ad es. l’Egitto), oltre a numerosi ordini civili: Gran Bretagna e U.S.A. non
mostrarono molto interesse, ma in tutto il resto d’Europa le armi a spillo si
diffusero con rapidità, realizzate in grandi quantità ed adottate da quasi
tutti gli eserciti. Alcune furono certamente impiegate durante la Guerra di Secessione
americana. La facilità con cui si caricavano le cartucce a spillo indusse
alcuni produttori ad introdurre modelli di rivoltelle dotati di grossi tamburi
contenenti 12 o anche addirittura 20 colpi, ma erano poco maneggevoli e molto
ingombranti e non riscossero grande successo. Alcuni produttori poi, come il
francese Jarre, sostituirono il tamburo con una sbarra piatta scorrevole
lateralmente nella quale erano ricavate le camere: data questa forma queste
armi vennero denominate anche “pistole ad armonica”, ma non ebbero successo.
Molto più successo ebbero invece delle armi di piccole dimensioni, che potevano
essere nascoste in tasca o in borsetta, da utilizzare analogamente alle famose
Deringer a percussione, ma a più colpi invece che a colpo singolo.
Il sistema a spillo aveva
cospicui limiti: l’intaglio nella culatta o nella camera era un piccolo
inconveniente e lo spillo sporgente rappresentava un pericolo dato che un urto
accidentale poteva provocare uno sparo non desiderato e far partire il colpo.
Il sistema però aveva dimostrato la potenzialità di una cartuccia contenente in
sé il proprio sistema d’accensione e d’innesco. Horace Smith e Daniel Wesson,
nativi del Massachusset, nel 1852 unirono i loro sforzi e esplorarono le
potenzialità della munizione brevettata da Hunt nel 1848: si trattava in
pratica di una palla di piombo con fondo cavo riempito di polvere propellente
ricoperto con un disco di metallo con un fondello centrale per l’innesco, idea
poi concretizzata da Flobert che produsse una capsula a percussione con una
piccola palla di piombo compressa nell’estremità aperta.
Nel 1856 Smith & Wesson
fecero un accordo con un ex impiegato della Colt, Rolin White, che aveva
brevettato un revolver nel quale le camere del tamburo erano passanti, ovvero
forate da entrambe le estremità: ciò significa che la cartuccia poteva essere
inserita nel tamburo dalla parte posteriore. Era nata la rivoltella a
retrocarica a bossolo metallico. Smith & Wesson brevettarono quindi il
sistema a tamburo passante. Nel 1858 Smith & Wesson offrirono sul mercato
una rivoltella a retrocarica in cal. “.22 (di cui detenevano il brevetto universale
che sarebbe scaduto solo nel 1873) utilizzante cartucce con bossolo metallico a
percussione anulare: la rivoltella era piccola, con la canna incernierata in
alto che era tenuta chiusa da un gancio a molla posto nella parte inferiore
dell’alloggiamento del tamburo (sistema break down), il tamburo poteva essere
rimosso ed i bossoli vuoti venivano estratti usando un’astina fissata sotto la
canna. L’arma ebbe un discreto successo, fortemente limitato però dal suo
calibro ridotto, inoltre a volte i bossoli tendevano a dilatarsi ed a inceppare
il funzionamento. Nel 1861 Smith & Wesson offrirono quindi un revolver in
cal. .32”,
mentre stavano progettando un’arma in cal. .44”.
Ma ormai siamo andati troppo
oltre…
By Black Jack