Anson Mount è una di quelle persone con le quali, da
appassionata di Western, chiacchiererei per ore e ore senza mai stancarmi. Alla
soglia dei 40 anni, l’attore statunitense è sbocciato relativamente tardi,
facendosi notare in una serie di film e telefilm, ma con un’immagine molto più
giovanile e fresca, apparentemente senza tempo. Un giorno di qualche anno fa
però si rende conto di averne abbastanza di Los Angeles e dei suoi tentativi di
"mantenerlo giovane" (con tinture per capelli e altri rimedi più o meno
invasivi): si trasferisce a New York dove lascia crescere la barba e smette di
tingersi i capelli. E' così che ottiene la parte che ha segnato la svolta nella
sua carriera. Viene scelto per interpretare il rude pistolero Cullen Bohannon
nella serie televisiva Hell on Wheels, ambientata nel 1865 negli Stati Uniti
appena usciti dalla guerra civile tra Nord e Sud (potete leggere una recensione
della serie proprio su questo blog basta
cliccare qui). Da poco riconfermata,
la troupe si appresta a girare gli episodi della terza serie per la rete
americana AMC: nessuno si aspettava un tale successo dopo il fenomeno
“Deadwood”.
Anson ama il mondo western e la parte che gli è stata
assegnata tanto da brillare sul resto del cast: inizia a studiare quel periodo
storico tanto turbolento per l’America, a procurarsi decine di libri per poter
essere il più coerente possibile nell'interpretazione del personaggio e... hey,
voi appassionati di giochi di ruolo: vi suona familiare per caso? A noi di The
Young Riders Italia si!
Al di là della sua passione per i cavalli e il Far West, Anson si fa notare anche per le azioni di volontariato successive alla catastrofe rappresentata dall’Uragano Sandy: ama New York come nessun’altra e per questo si rimbocca le maniche, scendendo in strada e lavorando come tutti gli altri. E' arrivato ad organizzare una maratona per raccogliere fondi da devolvere alla ricostruzione delle aree distrutte e ha prestato il nome del suo personaggio per... un collare da cani con stellette da sceriffo e ferri da cavallo in miniatura. Parte del ricavato andrà infatti ad un'associazione che si occupa dei cani e gatti rimasti senza padrone dopo l'uragano Sandy.
Al di là della sua passione per i cavalli e il Far West, Anson si fa notare anche per le azioni di volontariato successive alla catastrofe rappresentata dall’Uragano Sandy: ama New York come nessun’altra e per questo si rimbocca le maniche, scendendo in strada e lavorando come tutti gli altri. E' arrivato ad organizzare una maratona per raccogliere fondi da devolvere alla ricostruzione delle aree distrutte e ha prestato il nome del suo personaggio per... un collare da cani con stellette da sceriffo e ferri da cavallo in miniatura. Parte del ricavato andrà infatti ad un'associazione che si occupa dei cani e gatti rimasti senza padrone dopo l'uragano Sandy.
Uno scorcio della distruzione lasciata dall'uragano Sandy |
Con questo in mente, mettetevi comodi e godetevi
quest’intervista decisamente interessante che Anson ha deciso di rilasciare in
esclusiva a The Young Riders Italia, un progetto che lo ha entusiasmato da subito.
Vi renderete conto da soli che recitare per una serie televisiva
per certi versi non è poi tanto diverso dall’interpretare un personaggio in un
gioco di ruolo.
Dany: Il tuo
lavoro sul personaggio di Cullen Bohannon, protagonista della serie televisiva
western Hell on Wheels è stato impressionante.
[Mi interrompe a questo punto per ringraziarmi, pare
piuttosto compiaciuto.]
Ce lo presenti inizialmente come un pistolero violento e
indurito dalla vita, un uomo privo di sentimenti che uccide a sangue freddo senza
mai voltarsi indietro, pur di compiere la propria vendetta. Ma lungo la strada
pian piano cambia, reagendo a quanto accade intorno a lui e rivelando che
dietro quella facciata da duro si nascondono mille sfaccettature diverse. Nel
nostro settore, i giochi di ruolo, a volte capita che alcuni giocatori creino
personaggi che restano sempre uguali, senza mai reagire agli stimoli
esterni... risultano abbastanza stereotipati e noiosi. Tu che ne pensi?
Anson: Se devo
essere onesto, nel mio caso sto cercando di capire lo stato d’animo di Bohannon
sin dalla prima serie. Vorrei riuscire a entrare nella sua testa e nel suo
cuore: sono due cose completamente diverse nel caso di un pistolero, che non
sempre coincidono. La settimana scorsa sono passato dagli sceneggiatori -
abbiamo un nuovo team al lavoro sulla terza serie - per salutarli e
presentarmi. Siamo finiti a parlare per ore. Volevano sapere da me quello che
pensavo di Cullen e del modo sempre diverso con il quale si relaziona con se
stesso e il mondo esterno.
Che dire, non è da poco essere coinvolto così tanto nel
processo creativo: se dovessi dare la mia opinione direi che hanno iniziato
alla grande.
Dany: A questo
punto mi viene spontaneo chiederti se c’è qualcosa in particolare che ti
aspetti dalla terza serie per il tuo personaggio…
Anson: Cerco
sempre di non aspettarmi troppo per i miei personaggi, soprattutto per quanto
riguarda una serie televisiva che si prospetta molto lunga. Potremmo
visualizzarlo come l'ingresso in una caverna mai esplorata prima: non hai idea
di quello che troverai davanti a te man mano che ti ci addentri. Se qualcuno
arrivasse e dicesse "Hey ragazzi ho trovato una mappa della caverna!"
rovinerebbe tutto il divertimento, non trovi?
Dany: Sono
assolutamente d'accordo con te, ma c'è da dire che nell'ultimo periodo ci sono
stati un bel po' di cambiamenti, sia per Bohannon che per voi che lavorate allo
show… davvero tu che ti immergi così a fondo nella psicologia del tuo
personaggio non ti sei fatto un'idea di come andranno le cose?
Anson: Beh
diciamo che penso che i recenti eventi che ha vissuto Bohannon presentano
alcune meravigliose opportunità per raccontare la sua storia. Quelli che non
sono rimasti entusiasti della chiusura della seconda serie continuano a
lamentarsi dicendo che è tutto finito e non c’è più nulla da aggiungere...
ma... mi prendi in giro??? Proprio
quando il tuo personaggio viene messo all’angolo le cose iniziano a diventare
interessanti, altrimenti sai che noia! Oh e questo era per rispondere alla tua
domanda iniziale!
Dany: Quindi
dovremmo aspettarci un Cullen chiuso in se stesso, che ritorna in quello stato
mentale nel quale si rifugia quando è arrabbiato o ferito da quanto gli sta
succedendo?
Anson: Non sono
sicuro di poter rispondere a questa domanda. Se vuoi sapere se Cullen tornerà
ad essere quel pistolero violento, sanguinario e vendicativo dell’inizio della
prima serie, la risposta è… ma neanche per sogno! Sarà molto più interessante
di così, ci puoi scommettere!
Dany: Nel nostro
settore la maggior parte delle persone ha un’idea del Far West molto
“romantica”. Pensano per esempio che le prostitute fossero una specie di eroine
del passato, bellissime e imbellettate, credono che la gente avesse sempre la
possibilità di fare il bagno e che mangiassero tutti cibi di prima qualità. So
che tu hai studiato moltissimo il periodo della storia americana che va da
prima della guerra tra nord e sud fino alla costruzione della grande ferrovia
intercontinentale, perchè Hell on Wheels è una serie che dà molta importanza
alla coerenza storica (tanto da ricopiare quasi alla perfezione gli abiti dell'epoca). Ci puoi dire una volta e per tutte come andavano le
cose? Tutto quello sporco e quella violenza sono elementi piazzati lì strategicamente
solo per far salire l’audience?
Anson: Secondo i
nostri calcoli la vita massima di una donna dell’epoca, quantizzandola in base
alle puntate di Hell on Wheels, era di 18 mesi. Dal momento in cui arrivava
aveva altri 17 mesi di storia da raccontare... al massimo. In base ai documenti
storici da noi consultati, durante la costruzione della Union Pacific c'era in
media, in qualunque cittadina, anche la più piccola, almeno un omicidio al
giorno. Bada bene, non una morte naturale. Un omicidio. Nelle carovane
improvvisate che seguivano i cantieri della ferrovia il tasso era anche più
alto. E' quello che definisco... costruzione attraverso la distruzione.
Dany: So che tu
sei un grandissimo appassionato di cavalli e che quando ti hanno proposto Hell
on Wheels hai esultato pensando “Wow mi pagano per andare a cavallo tutto il
giorno, è grandioso!”. Che ci puoi dire allora dell’esperienza con i cavalli
sul set? Li consideravi come colleghi? E ti è piaciuto lavorare insieme a loro?
Anson: I cavalli
ben addestrati sono attori migliori della maggior parte di noi umani. Il
motivo? E’ presto detto: non mentono mai. Esternano qualunque istinto o
pensiero che gli passi per la testa. Sono assolutamente meravigliosi.
Ovviamente per lo stesso motivo devi sapere come comportarti quando sei intorno
a loro. Durante la lavorazione della seconda serie una mandriana con anni di
esperienza alle spalle è riuscita a rompersi il bacino perché non ha saputo
dare i giusti comandi a un cavallo addestrato nel bel mezzo di una scena. Ci
sono molte cose da imparare e regole da seguire quando si lavora sul set con
dei cavalli.
Dany: Cavoli… e
dire che durante le interviste agli attori del Signore degli Anelli non si è
mai parlato di queste cose, erano tutti concentrati sul raccontare solo la
parte… romantica e divertente dell'avere tanti cavalli su un set!
Ad ogni modo, siamo italiani e sicuramente di parte… ma parliamo
di Spaghetti Western. Noi qui amiamo sia la versione “epica”, che si traduce
con due nomi che non necessitano spiegazioni, Sergio Leone ed Ennio Morricone,
sia quella più leggera, come Lo chiamavano Trinità con Bud Spencer e Terence
Hill oppure il Django originale con Franco Nero.
Ti piace il genere oppure da americano doc preferisci il
western classico con l'accoppiata John Ford e John Wayne?
Anson: Mi
piacciono tutti! Sono un fanatico del genere western e un privilegiato: ne
guardo quanti più possibile prima ancora che siano presentati al grande
pubblico. In qualche caso confesso di aver persino... rubato. Nell'episodio 5
della seconda serie Bohannon si avvicina al suo avversario mentre sta
sostituendo il cilindro della sua pistola senza mai seguire l'operazione con gli occhi. E'
una citazione diretta a Il cavaliere pallido, un vecchio film di Clint
Eastwood: mi ci sono voluti giorni per perfezionarla.
Dany: Che ne
pensi invece di Django Unchained di Quentin Tarantino?
Anson: Ovviamente
sono cresciuto guardando western più cupi e come direbbe qualcuno più
“pesanti”. Amo Sergio Leone e anche se bisogna dire che Django Unchained è un
film piuttosto leggero per i miei gusti, dobbiamo riconoscergli il merito di
aver trattato argomenti maledettamente scomodi in modo che tutti potessero
capirli. E' evidente durante tutto il film l'amore di Quentin per gli Spaghetti
Western, persino nella scelta della colonna sonora.
Dany: A noi puoi
dirlo… Bohannon è il risultato di tutti i tuoi studi, delle decine di libri che
hai letto sulla costruzione della grande ferrovia o ti sei anche ispirato agli
attori del passato, come per esempio Lee Van Cleef o Clint Eastwood?
Ad alcuni di noi sembra che Cullen Bohannon strizzi l'occhio
proprio a Clint: più che parlare mugugna e preferisce
usare lo sguardo e l'espressione del volto per comunicare.
Anson: Non penso
che si possa lavorare con il genere western ignorando completamente il
contributo immenso che gli ha dato Clint Eastwood. Allo stesso modo però non si
possono dimenticare nemmeno Budd Boetticher e John Sturges.
Dany: Sei un
attore e hai una tua società di produzione. In base a quello che vedi nel tuo
settore, pensi che il genere western sia ormai morto e sepolto? A parte il
rifacimento de Il Grinta non si
vede un western "puro" da un po' di tempo. Pensa soltanto agli
ultimi titoli... come Alieni contro cowboy o lo stesso Django
Unchained: dici che possiamo sperare in un nuovo Open Range o Quel treno
per Yuma per citarne un paio?
Anson: Beh conosco
un sacco di persone appassionate di film sugli sport americani, che però non
hanno un grande successo a livello internazionale. Con il Western ormai non si
tratta più di film di nicchia. Hai un bacino di pubblico internazionale
incredibilmente ampio e questo penso giustifichi anche i grandi investimenti di
denaro per creare un Western che soddisfi le aspettative degli amanti del
genere. Possiamo dire che il western sta vivendo… uno dei suoi tanti momenti.
Abbiamo comunque Django Unchained e Lone Ranger quest'anno, non
dimentichiamocelo. Probabilmente questo momento sfumerà, ma io sono certo che
il Western risorgerà dalle sue ceneri, prima o poi. Succede a ogni genere
cinematografico e suppongo rifletta anche dei momenti culturali che
attraversano la società. Altrimenti non mi spiego come mai producano così tanti
film horror quando ci sono i Repubblicani alla Casa Bianca.
Dany: Ah beh, in
questo periodo anche in Italia le battute politiche si sprecano!
Piuttosto hai un messaggio per i giocatori di The Young
Riders Italia prima di salutarci?
Anson: Certo. Al
prossimo raduno se indossate gli speroni ricordate di camminare dritti e di non
piegare le ginocchia, non è mica facile!
E chissà che uno di questi giorni, a giudicare da quanto si
è mostrato entusiasta dell’iniziativa, non ce lo ritroviamo per davvero a un
raduno TyR. Il nostro invito, ovviamente, resta valido.
Thank you Anson!
Dany (Gilraen) - Gestore di The Young Riders Italia